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Accesso al mercato

punto.gifBarriere tariffarie o quantitative
In generale, il livello medio dei dazi russi, pari a circa l'11-12 %, è già oggi in linea con quello di altri Paesi membri dell'OMC. La Russia impone tuttavia ancora dazi doganali elevati in alcuni settori di nostro interesse (mobili, calzature, abbigliamento, articoli di arredamento, ceramica, bevande) ed applica inoltre dazi sull'esportazione per merci quali pelli grezze e rottami non ferrosi che si traducono in costi più elevati per le nostre industrie conciaria e siderurgica.

La situazione è migliorata decisamente grazie alla firma del protocollo bilaterale con la Commissione Europea, che disciplina le condizioni di accesso della Russia all'OMC. Mosca ha accettato una riduzione generale delle tariffe, compresa una leggera diminuzione dei picchi tariffari nei settori strategicamente sensibili per la propria industria (automobili, aeronautica, acciaio). La media tariffaria dei prodotti industriali sarà pari al 7,6%, un valore sensibilmente inferiore a quello (8,9%) ottenuto dai cinesi al momento della loro accessione all'OMC. La media tariffaria dei prodotti agricoli sarà ridotta al 13,5% a paragone del 15% negoziato a suo tempo con i cinesi. Va sottolineato che alcune delle riduzioni tariffarie concordate riguardano prodotti importanti per l'Italia, quali i mobili (dal 20 al 12,5% nell'arco di 5 anni), i vini (dal 20 al 12,5% nell'arco di 3 anni), l'olio d'oliva (dal 15 al 5%) e le calzature. Dopo l'accesso all'OMC Mosca ridurrà sensibilmente i dazi alle esportazione su alcuni prodotti strategici per gli europei, tra cui i rottami (ferrosi e non) e le pelli.


punto.gifBarriere non tariffarie
In Russia permangono varie barriere di natura non tariffaria, con numerosi ostacoli tecnici al commercio di prodotti industriali ed agricoli. Il sistema russo delle certificazioni e standardizzazioni, delle regole doganali, dei controlli fitosanitari, delle procedure di registrazione e rilascio di licenze è complesso, costoso, poco trasparente e non armonizzato con la normativa internazionale in materia. Anche la disciplina legislativa delle certificazioni è minuziosa e poco trasparente. L'autocertificazione viene di rado accettata, mentre prevale un uso estensivo della certificazione demandata a Parti terze e le autorizzazioni sono di durata limitata. Pertanto l'esportatore verso la Russia è costretto di regola ad affrontare una trafila di controlli e costose procedure per la registrazione e l'ottenimento ed il rinnovo di licenze e permessi, con conseguenti frequenti ritardi. Le Autorità statali (l'Ente statale Gostandard ed i singoli dicasteri tecnici) normalmente non accettano le certificazioni comunitarie (ad esempi l'ISO 9000), ma chiedono attestati di qualità e/o conformità "ad hoc" ed impongono complesse procedure di registrazione.

Anche le aziende straniere che hanno avviato investimenti sul territorio russo incontrano spesso difficoltà per ottenere dalle Autorità locali i permessi e le necessarie autorizzazioni amministrative (in campo sanitario, ambientale, edilizio, allacciamenti ai servizi di energia elettrica ed acqua). Su un piano generale, va sottolineato che uno dei principali problemi è rappresentato dalla scarsa collaborazione della burocrazia nell'applicare le semplificazioni previste dalle leggi di riforma del sistema amministrativo. Un'altra barriera non tariffaria è rappresentata dal cronico problema delle dogane. Nonostante l'entrata in vigore del nuovo Codice Doganale, che prevede una semplificazione ed una riduzione dei margini di discrezionalità delle procedure (ad esempio fissando tempi massimi nelle operazioni di sdoganamento), la situazione rimane insoddisfacente.  


punto.gifViolazione delle norme sulla tutela dei diritti di proprietà intellettuale
Sono ancora frequenti le violazioni dei diritti di proprietà intellettuale: nel quadro dei negoziati di accessione all'OMC tale problema è stato sollevato soprattutto dagli Stati Uniti, danneggiati dalla contraffazione su scala industriale degli audiovisivi e "software" (CD Rom, DVD e video). Poiché gli Stati Uniti devono ancora firmare il protocollo bilaterale d'adesione all'OMC, è da attendersi che gli americani eserciteranno una forte pressione per l'ottenimento di un'effettiva tutela dei diritti di proprietà intellettuale al di là dei miglioramenti legislativi apportati negli ultimi anni.

E' altresì ancora insufficiente la tutela accordata dalle Autorità locali alla registrazione di marchi e brevetti, alle denominazioni di origine e delle indicazioni geografiche. L'Italia è danneggiata sul mercato russo dalla contraffazione - ad opera della Cina - dei beni strumentali a basso contenuto tecnologico e dei beni di consumo di fascia bassa.
 

punto.gifProblematiche relative agli investimenti esteri nel Paese
Uno dei problemi più acuti con cui gli investitori italiani devono confrontarsi è rappresentato dall'ancora imperfetto funzionamento dello Stato di diritto, dall'assenza di un quadro giuridico certo e dalla debolezza del potere giudiziario. Nonostante gli indubbi miglioramenti legislativi introdotti negli ultimi anni, le aziende straniere trovano spesso inadeguata tutela da parte del potere giudiziario. La casistica delle vertenze è ampia e spazia dal mancato rispetto di impegni contrattuali alle azioni di esproprio da parte del socio russo. La Magistratura appare talvolta sensibile ad influenze esterne mentre si constata che non sempre le Autorità giudiziarie riconoscono le sentenze dei Tribunali Arbitrali Internazionali. Destano particolare preoccupazione i contenziosi che riguardano Società miste in cui la controparte è rappresentata da Autorità locali, che talora ricorrono ad atti ostili ivi compreso l'utilizzo specioso della procedura di bancarotta.

Un altro meccanismo talvolta utilizzato è il sistema della cosiddetta "scatola vuota", in base al quale il "partner" russo in una Società mista e/o la Società russa debitrice trasferiscono i loro attivi ad altre Società. In tal caso, le pur favorevoli sentenze dei Tribunali locali sono inefficaci, poiché l'azienda italiana creditrice non può rivalersi sulla Società controparte, che risulta priva di attivi. Inoltre, può accadere che i proprietari russi, subentrati nel controllo di una Società mista, disconoscano gli obblighi contratti dai precedenti soci russi nei confronti del "partner" straniero.

Il Governo russo ha accolto la proposta italiana dell'istituzione di un "tutore", un'istanza a cui le imprese italiane si possano rivolgere per prevenire e, ove necessario, risolvere i contenziosi economico-commerciali, evitando il ricorso all'ordinamento giudiziario. In alcuni casi recenti l'azione del Tutore si è dimostrata efficace ed ha portato ad una soluzione del contenzioso, ma ha anche trovato conferma il fatto che si tratta di uno strumento utilizzabile solo quando la controversia coinvolge soggetti pubblici. Va ricordato che è stata approvata, nel luglio 2005, la legge sulle Zone Economiche Speciali, che contempla la concessione di agevolazioni di tipo fiscale, amministrativo e doganale a favore degli investitori stranieri per stimolare sia insediamenti industriali sia la creazione di nuovi parchi tecnologici in particolari Regioni.

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